Settembre
Di quel settembre forse avrei ricordato solo il caldo tremendo di quell'isola vulcanica dalle sabbie nere.
.....e se non fosse stato per questa vecchia scatola di latta dove ho custodito i ricordi di una vita, forse, non avrei ricordato nemmeno quello. Colpa sua se a volte rivedo storie nate e finite sui banchi di scuola o amori durati una sola estate. Colpa sua se sento ancora la voce di mio padre che mi raccomanda di comportarmi bene con questa o quella ragazzina che, chissà perché, era sempre una figlia di amici suoi. Ricordi che spesso non vorresti ricordare affatto. Un giorno però ritrovai sotto varie scartoffie una busta logora dai bordi sciupati nella quale, pensavo, ci fosse una lettera di qualche ragazza transitata nella mia vita in qualche periodo fuori dai miei ricordi . Curioso, non avevo mai aperto quella busta, evidentemente dovevo aver pensato che contenesse parole così poco significative da reputarne inutile l'apertura. La tagliai accuratamente lungo la piega attento a non rovinarne il contenuto come se mi trovassi davanti alla soluzione di un mistero. Mi ritrovai invece stordito all'interno di quella busta. Davanti a me prese vita la foto di una ragazzina, a quei tempi penso avesse quattordici anni, un viso sorridente ed i capelli biondissimi, bruciati dal sole. Il corpo adolescente indossava un bikini giallo caldo, come quel torrido settembre. Non ricordo se mi innamorai di lei, non ricordo il nome e nemmeno da dove venisse. Ricordo solo che nel silenzio di quella notte, su una spiaggia di sabbia nera la baciai con la musica del mare e all'orizzonte gli zampilli incandescenti del vulcano. Ricordo che lasciò l'isola il giorno seguente, ricordo che volle il mio indirizzo, ricordo che non ne seppi più nulla. Girai quella foto dopo averla baciata ad occhi chiusi come in un sogno .....02.6884330…..
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