La Fata del mare
Ogni anno, a Castel del Sole, organizzavano una gara di sculture di sabbia e tutti gli abitanti dell’assonnato paesino in riva al mare si risvegliavano improvvisamente e, in un eccesso di energia, per tutto il giorno lavoravano assiduamente creando con la sabbia ogni sorta di fantastica figura. Quel giorno avevano scolpito nella rena castelli, draghi, cavalieri, unicorni ed anche una bellissima fata. L'avevano chiamata “ la fata del mare”, modellata per ore, con la sabbia più fine e dorata, usando l’acqua per amalgamare i minuscoli granelli. Le avevano creato forme flessuose, accarezzando con dolcezza e delicatezza il corpo , le gambe, il viso. Ma il vero capolavoro erano gli occhi che due vetrini verde smeraldo, incastonati al posto giusto, rendevano così dolci, vivi, scintillanti che parevano quasi veri.Quella sera i bambini fecero scempio di tutte quelle opere, ma nessuno toccò la fata. Fu Risacca che ,nella notte , aiutata da Vento, la portò con sé perché Nettuno, vedendola così tenera e bella, la volle nel suo Mondo Incantato in fondo al mare. La mattina dopo, nel punto dove c'era stata la fata, Vento e Risacca avevano lasciato un fiore. Passarono i mesi e poi gli anni quando una notte, Marina, una fanciulla del paese che era rimasta sola da quando il suo amore era disperso in mare, si recò sulla riva fermandosi proprio dove un tempo era stata modellata la fata. In quello stesso punto la giovane donna pianse disperata per il suo amore perduto. D'incanto, nell’oscurità, dalle acque si sollevò ,illuminata dalla luna, una figura di donna trasparente, fatta di acqua, che sembrava attratta da quelle lacrime; si avvicinò alla ragazza la quale ,per un attimo, trasalì guardando la strana e bellissima apparizione: le forme erano flessuose, i capelli, trasparenti ,avevano riflessi rossi e gli occhi erano verde smeraldo. Era una fata dolcissima che sussurrava parole con un filo di voce che penetrava il cuore. Raccontò alla ragazza la sua storia: era la Fata del mare, rapita da Risacca e Vento per l’amore di Nettuno e da lui trasformata in acqua salata. Poi le chiese il nome e il motivo di quelle lacrime, di tanta disperazione; venutane a conoscenza , sorrise spiegandole che Nettuno, ogni tanto, rapiva marinai, fanciulle, cuochi, giovani, bambini, mamme e anziani per popolare il suo Mondo Incantato sotto il mare: laggiù tutti vivevano felici, tranne un giovane che, nonostante fosse circondato da mille bellissime fanciulle, soffriva per la mancanza del suo amore terreno di nome Marina. Fu così che la fanciulla seppe dove era disperso il suo innamorato e pregò la fata di condurla con sé sotto il mare, perché non voleva più vivere sulla terra senza il suo compagno. La fata l’abbracciò e sussurrandole parole rassicuranti, in un attimo la condusse nel Mondo Incantato di Nettuno: finalmente i due giovani si ritrovarono e tenendosi per mano si raccontarono le sofferenze dei lunghi giorni della lontananza e ora ridevano, ora si abbracciavano, ora si guardavano negli occhi con amore. Nettuno, colpito da tanta dedizione, offrì loro la libertà, ma essi rifiutarono e decisero di rimanere per sempre nel Mondo Incantato ricco di amici, di luce, di colori, di gioia. Tuttavia chiesero di poter ritornare a visitare Castel del Sole una volta all’anno perché lì si erano conosciuti e lì era nato il loro amore. Da allora fino ad oggi, non si sa il perché, quando nel piccolo paese assolato arriva il giorno della gara delle sculture di sabbia, c’è sempre qualcuno che, improvvisamente, decide di scolpire due giovani sorridenti che si tengono per mano,ma sempre, durante la notte , Risacca e Vento li portano via.